About Love – Understanding Karl Marx through Love

Sarà esposta fino al prossimo 10 dicembre presso il Taitung Art Museum di Taiwan la grande installazione site specific “For You”, realizzata da RE durante il suo periodo di residenza d’artista organizzato congiuntamente dalla Fondazione Nazionale per la Cultura e le Arti di Taiwan e dal Governo della Contea di Taitung e con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana.
L’opera è inserita nel percorso espositivo della mostra “About Love – Understanding Karl Marx Through Love”, un progetto internazionale della curatrice taiwanese Lai Hsiao-Ying che vede coinvolti anche gli artisti taiwanesi HE YU-Chi, TSAI Shu-Fan, TSAI Chi-An e l’italo-olandese Federico Bonelli.

La residenza
Il progetto di RE è stato tra i vincitori del Bando Italian Council (12a edizione, 2023) della DGCC del Ministero dei Beni Culturali – Sezione VII – Ambito 3 – Sviluppo dei talenti – Borsa (grant) per residenze di ricerca di artisti, curatori e critici presso una sede estera accreditata.
L’artista è stata ospitata nelle strutture del Taitung Art Museum, un luogo in cui la natura si fonde con l’arte e con concetti architettonici avanguardistici e per cui è considerato come una sorta di santuario culturale che offre ai residenti un luogo di scambio di idee e di apprendimento.
Il focus principale della residenza si è basato su una metodologia ben precisa che si fonda soprattutto sul concetto di arte come forma comunicativa e relazionale, strumento di socializzazione comunitaria, in grado di svolgere un ruolo attivo nelle dinamiche dei luoghi in cui si colloca per stimolare la sensibilità di ognuno attraverso la creatività, approfondendo i concetti di riduzione, riuso e riciclo dei materiali.
In questa ottica si inserisce anche il workshop realizzato con alunni di varie età di una scuola elementare di Taitung che hanno applicato la metodologia Ironed Plastic per realizzare una loro opera d’arte con la plastica che essi stessi avevano portato da casa.

L’opera
L’installazione si sviluppa per oltre 20m² in altezza, per circa 50m² sul pavimento e raffigura una rosa, realizzata interamente in plastica riciclata con la tecnica Ironed Plastic. É stata intitolata “For You” perché rappresenta un dono, un segno di affetto e dedizione, un simbolo universale di generosità e amore, un richiamo a quanto possiamo ottenere quando doniamo disinteressatamente il nostro amore agli altri e alla società in cui viviamo.
Durante il soggiorno taiwanese RE ha sviluppato il progetto raccogliendo, suddividendo, ritagliando e stirando centinaia di pezzi di plastica da riciclare, donati da cittadini di Taitung di tutte le età.
Ogni pezzo di plastica è stato arricchito da un pensiero “About Love” scritto personalmente dal donatore e poi incorporato e visibile sull’opera stessa. Questo gesto ha reso l’opera un atto collettivo, in cui la plastica stessa è diventata un linguaggio, un mezzo di comunicazione che riflette le considerazioni e le impressioni delle persone coinvolte; questo aspetto “interattivo” ha suscitato stupore e meraviglia, non solo per la bellezza dell’arte nata dagli scarti, ma anche per il potere dell’amore e della collaborazione.
L’opera è stata concepita per avere un effetto “avvolgente” per sottolineare il legame “radicale” tra il gesto di donare e il suo impatto sulla società, per cui le radici della rosa emergono dalla base dell’installazione, estendendosi orizzontalmente sul pavimento; dentro di esse gli spettatori possono camminare per andare a guardare da vicino l’opera e i messaggi e i bambini possono saltellare qua e là, aggiungendo un’esperienza “fisica” a quella visiva.

Aura Rosae

“Aura Rosae”: l’incontro del sacro nell’opera di RE al ‘Aura Fest’ di Santa Lucia del Mela

RE è stata invitata dal direttore artistico Giuseppe La Spada a dare il proprio contributo artistico per “Aura Fest”, tenutosi lo scorso 4 agosto a Santa Lucia del Mela. Questa prima edizione del festival multidisciplinare, è stato un invito a riflettere sui temi dell’umanità attraverso cultura, arte, musica e spiritualità.

L’opera

“Aura Rosae” di RE è un’esperienza visiva che ha abbraccia il concetto di sacro e di aura, intrecciandoli con la simbologia della rosa. L’opera, realizzata appositamente per l’evento, è un esempio di creatività e impegno ecologico, in quanto è stata realizzata interamente in plastica riciclata utilizzando la tecnica dell’ironed plastic. Questa scelta non è stata casuale: attraverso l’uso di materiali riciclati, l’artista ci ha invitato a riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente e sulla capacità di trasformare il rifiuto in bellezza. L’opera descrive una rosa circondata da un’aura luminosa, rappresenta il ritorno alla sacralità e alla connessione con la natura, invita a un livello più elevato di coscienza e alla riscoperta dell’aura come manifestazione della sacralità intrinseca in ogni cosa.

La rosa, con il suo significato simbolico, è stata spesso associata a concetti di purezza e amore. Nell’arte e nella spiritualità, la rosa è stata utilizzata per rappresentare il divino, l’eterno e la bellezza trascendente. L’aura, d’altra parte, rappresenta l’energia sottile e invisibile che circonda ogni essere vivente ed è spesso collegata alla spiritualità e all’idea di una dimensione superiore.

Aura Rosae | ironed plastic | cm 190 x 180

“Aura Rosae” ha unito questi due concetti in un dialogo visivo invitando il pubblico a guardare oltre la superficie delle cose, a contemplare la bellezza inaspettata come quella nei materiali riciclati, sfidando a riconsiderare il rapporto con l’ambiente e a riscoprire la vita come manifestazione sacra nella sua essenza.

Cascia | Plastic Fantastic: la creatività come strumento

Un’esperienza di creatività, sostenibilità e condivisione

Dal 17 al 19 luglio 2023, presso il centro “Piccoli Passi” di Cascia, si è svolto il workshop Plastic Fantastic: la Creatività come Strumento. Organizzato dal Comune di Cascia in collaborazione con l’associazione culturale L’Aquilone e La Mama Umbria International, questo evento ha permesso ai bambini delle elementari di esplorare il connubio tra creatività e sostenibilità attraverso l’arte dell’ironed plastic.

Il workshop è stato guidato dall’artista visiva Emanuela Ravidà, in arte RE, che ha messo a disposizione la sua tecnica unica. Il tema centrale del workshop è stato la ricerca di una “formula magica per la felicità”, un viaggio che ha incoraggiato i giovani partecipanti a esprimere la loro visione di gioia attraverso la creatività.

Il workshop

Diviso in due parti, il workshop ha abbracciato sia l’aspetto teorico che la pratica artistica. Nella fase teorica, i bambini hanno condiviso momenti preziosi attraverso varie attività di confronto e di espressione. Successivamente, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare la propria visione di felicità attraverso l’arte dell’ironed plastic. Con la scelta attenta dei colori della plastica e l’uso dei pennarelli, ogni bambino ha tracciato la propria espressione di gioia e benessere, creando un legame tangibile tra l’arte e le loro esperienze personali. Guidati dall’artista, i bambini hanno assemblato con attenzione i pezzi di plastica precedentemente decorati, ogni opera è stata poi sottoposta alla delicata stiratura, un passo che ha fuso insieme le diverse opere, trasformandole in un’opera d’arte collettiva.

Alla conclusione di questa esperienza di tre giorni, è emerso il potere dei piccoli gesti per trasformare il negativo in positivo, proprio come la plastica che da rifiuto è stata trasformata in opera d’arte. Inoltre, il workshop “Plastic Fantastic: la creatività come strumento” ha messo in evidenza l’abilità artistica dei partecipanti e ha ispirato una maggiore consapevolezza alla tutela ambientale.

Si ringrazia l’Amministrazione Comunale di Cascia, l’associazione culturale L’Aquilone e la Mama Umbria International per aver reso possibile questa esperienza.

Stop Motion: L’arte dell’animazione sostenibile a Spoleto

Lo stop motion è una tecnica di animazione che consiste nel creare il movimento degli oggetti mediante la successione di fotografie scattate immagine per immagine. Ha il potere di dar vita a mondi fantastici e personaggi unici, aprendo la porta a un’infinita gamma di possibilità espressive.

Il workshop organizzato dalla Biblioteca Comunale Giosuè Carducci di Spoleto in collaborazione con La Mama Umbria International ha offerto ai bambini delle quarte classi delle scuole elementari l’opportunità di apprendere questa affascinante tecnica di animazione.

Il laboratorio è stato guidato dal regista, filosofo e drammaturgo Federico Bonelli, che ha collaborato con l’esperto di video Filippo Titta. La sostenibilità ambientale è stata anche un tema importante nella pratica del workshop, RE è stata l’artista che ha avuto il ruolo di guidare la realizzazione delle scenografie e dei personaggi. Gli elementi realizzati sono stati costruiti utilizzando involucri e buste di plastica e la tecnica della plastica stirata (ironed plastic) è stata utilizzata per fare i fondali.

Un’attenzione particolare è stata dedicata alla musica e alla composizione dei testi con la collaborazione di Cecilia Rossi, musicista. Questo approccio ha permesso ai bambini di esprimere la propria creatività in modi diversi e di scoprire come la musica e le parole possono migliorare l’effetto dell’animazione.

Inoltre, gli organizzatori hanno utilizzato uno smartphone per mostrare ai bambini le innumerevoli capacità di questo strumento, dimostrando che è possibile creare animazioni senza la necessità di strumenti costosi.

Il workshop è stato un grande successo, coinvolgendo circa un centinaio di bambini. Questa vivace collaborazione ha dimostrato l’importanza della cultura e dell’arte nella formazione dei giovani, offrendo loro l’opportunità di imparare nuove abilità e di esprimere la loro creatività in modi innovativi.

2duerighe | Convertire lo scarto in opera d’arte | Intervista

Plastic wave #2

di Rosella Maiorana

Abbiamo conosciuto RE nel 2020 a Paratissima, presso l’ex Accademia Artiglieria di Torino. Ci ha subito conquistato con le finestre dal titolo “Né in cielo né in terra”. Non abbiamo, quindi, mai smesso di seguire il suo percorso artistico e gustare i suoi lavori. Oggi, a un anno di distanza, l’abbiamo richiamata per scambiare quattro chiacchiere con lei e conoscere meglio la sua arte, le sue idee e i progetti che la vedono attualmente impegnata.

articolo completo al seguente link:

Intervista a RE: “Convertire lo scarto in opera d’arte” – 2duerighe