#RE – Ma – RE | di Federico Bonelli

# RE – Ma-RE

 

RE, artista siciliana

Mi chiedo quale siano le domande che hanno trovato risposta in questa nuova serie di lavori della pirotecnica artista siciliana Emanuela Ravidà, in arte RE.

Abissi, serie di opere approntate per la mostra “Somewhere in the abyss” che partira’ il 14 Luglio dal MUMA di Milazzo, Museo del Mare costruito attorno allo scheletro del capodoglio SISO, affogato dalla plastica e arenatosi su una spiaggia del Capo.

Partiamo dai tondi. Mi racconta: “io adoro il mare, so nuotare, sin da bambina, ma l’abisso mi fa paura”. I tondi sono realizzati a partire da pasta di carta recuperata dai migliaia di volantini delle offerte del locale supermercato che Giuseppe Morgana e qualche amico di passaggio pazientemente strappano a quadrucci per l’impasto. Migliaia di volantini, ogni settimana, per stampare le offerte del supermercato, che ogni settimana cambiano. Carta, inchiostri, acqua, elettricita’, che premiano l’effimero e finanziano le maglie a lungo raggio dell’economia di scala. Anche in questo angolo di paradiso in cui un orto potrebbe sfamare piu’ famiglie ma non produrre alcunche’ di vendibile a prezzi in grado di competere con l’industria agroalimentare.

L’impasto di carte diventa una materia malleabile su cui il colore si fissa in modi sorprendenti che RE controlla infaticabile, curando l’esposizione, l’asciugatura, la resa. E diventano scorci di blu abissale, trasparenze e schiuma.

Mi mostra il piano delle opere che sta’ approntando per la mostra. Parte da leone la farà un arazzo composto di plastiche recuperate dalla spiaggia. Nel piano 8 metri per 6. Con le plastiche RE ha approntato un’altra tecnica, applicando con cura il calore di un ferro da stiro, per comporre con ciò effetti sorprendenti di trasparenze che trascinano verso questa materia sistemicamente dannosa con la voglia di tuffarsi. RE non brucia (come Burri), compone e trasforma, trascinandomi verso il suo modo di vedere il mondo, panpsichista e dinamico.

Avendo incentrato la ricerca durante la pandemia sulla trasformazione, non solo nello spazio fisico ma anche in quello digitale e dell’ibrido che costituisce il confine tra i due, ho convinto RE, artista che ha frequentato Trasformatorio sin dal primo laboratorio sui Nebrodi nel 2013, a prestarsi a trasformare ulteriormente l’opera, generandone un ombra nel mondo digitale.

Per la grande installazione “The last abyss” creeremo una tiratura limitata di corrispettivi digitali, da distribuire come NFT (unici digitali) per finanziare sia la mostra che il museo. Durante o dopo la visita, dal sito della mostra o ovunque nella rete, basterà un click per acquistarlo.

Le ipocondrie fondamentalmente ipocrite dell’arte finanza si trasformino in messaggi d’arte profondamente spirituale, che svincolandosi cerca come sempre di esplodere nel contatto con la entusiasmante voglia di pulizia delle nuove generazioni.

 

Federico Bonelli